Renzi: "Giorgia Meloni? Lei è fragile, vede fantasmi ovunque, ha la sindrome del complotto"
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Renzi: “Giorgia Meloni? Lei è fragile, vede fantasmi ovunque, ha la sindrome del complotto”

Matteo Renzi

Nell’intervista a La Stampa, Matteo Renzi attacca duramente Nordio: «Se dice la verità, vuol dire che è guidato dalla sua capo di gabinetto».

Nel dibattito acceso attorno al caso Almasri, Matteo Renzi ha lanciato un durissimo attacco al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al governo Meloni. Le sue parole, riportate nell’intervista rilasciata a La Stampa l’11 luglio 2025, mettono in luce interrogativi gravi sull’autonomia del ministro e sulla trasparenza istituzionale.

MATTEO RENZI
MATTEO RENZI

Il nodo della credibilità: «Preferisco un Nordio che mente a un Nordio fantoccio»

Renzi non lascia spazio a interpretazioni: «L’unica cosa chiara è che qualcuno ha mentito. E devono dirci in Aula chi è stato». Il riferimento è al fatto che Nordio avrebbe dichiarato in Parlamento di non avere informazioni chiare sul caso, mentre la sua capo di gabinetto, Bartolozzi, «era così preoccupata da chiedere di non lasciar traccia nei documenti ufficiali e di parlarsi solo su Signal». Da qui la scelta forzata tra due scenari: «O Nordio ha mentito o Bartolozzi gli ha nascosto le informazioni».

Il paradosso è evidente: «Per la stima che nutro verso Nordio paradossalmente mi auguro che stia mentendo. Se, infatti, ha detto la verità, significa che la sua capo di gabinetto lo eterodirige». Secondo Renzi, l’unico modo per salvare la credibilità politica del ministro sarebbe assumersi la responsabilità diretta. Diversamente, «è indifendibile».

Le ombre sul governo Meloni: «Siamo nelle mani di ex magistrati che guidano un governo alla deriva»

L’ex premier non risparmia nessuno: Meloni, Tajani, Mantovano e Bartolozzi. Parla di un esecutivo chiuso e privo di coraggio: «Meloni viene in aula e non risponde, Tajani idem, Nordio vedremo». E ancora: «È una donna che ha meno coraggio di quello che vuol far credere. Lei è fragile, vede fantasmi ovunque, ha la sindrome del complotto».

La sua critica diventa istituzionale: «Con questa destra i magistrati contano più dei politici». Non manca neanche una stoccata a Pier Silvio Berlusconi: «Pier Silvio tratta Tajani come Ilary Blasi. E se Mediaset diventa il braccio armato di Giorgia Meloni ne prendo atto». Intervento visibile anche nel sito dell’ex premier matteorenzi.it.

Renzi conclude con una metafora potente: «È come il chiodo che regge il quadro […] all’improvviso il chiodo cede». Una previsione sul futuro del governo Meloni, che secondo lui rischia di crollare sotto il peso delle proprie contraddizioni.

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ultimo aggiornamento: 11 Luglio 2025 9:56

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